Sapevo bene di avere in casa un paio di cassetti e sportelli pieni di foto/album/negativi/vecchie macchine fotografiche (almeno una decina!) facenti parte di un passato più o meno lontano, ma prima di oggi non avevo idea di quello che sarebbe potuto saltare fuori mettendoci il naso dentro!
La voglia di curiosare me l’ha data Monica, che dopo aver rovistato nel suo, di armadio dei ricordi fotografici, ha lanciato l’iniziativa #unviaggiovintage dal suo blog Alla ricerca di Shambala, invitandoci a fare lo stesso. E come resistere?!!? Sono saltate fuori cose bellissime dell’altro mondo di cui io non detenevo più nemmeno il più pallido ricordo



I miei primi viaggi.
Tornando indietro nella notte dei tempi, vi racconterò che il mio primo viaggio – di cui io ovviamente non ho nessun ricordo nè foto – l’ho fatto a 8 mesi; i miei genitori mi portarono in treno fino in Germania dai nonni. Essendo mia mamma tedesca, mio papà bolognese, mia nonna paterna fiorentina, ho iniziato fin dalla più tenera età ad andare in giro, fosse anche solo per andare a trovare parenti ed amici; per me vedere gente di nazionalità diverse era una cosa normale, sono cresciuta così. Da bambine i nostri genitori ci portavano a fare piccoli viaggetti, erano questi i loro regali per Prima Comunione e Cresima, altro che catenine o altri gingilli: io sono stata a Roma a 7 anni e a Milano a 12 come regalo!!
Poi – da più grandicella – sono venute le gite fuori porta nelle belle città italiane, Verona, Firenze, Roma, Venezia, e le vacanze al mare, e in Germania da amici e cugini, spesso in autonomia, con sorelle ed amiche. Mi ricordo che si prendeva il treno e si partiva, avevamo 18 anni o poco più, e nessuna paura di andare in giro da sole (se vedo certi diciottenni d’oggi invece non so cosa pensare, dal tanto che mi sembrano imbranati e dipendenti dai genitori). Il treno era il nostro mezzo di trasporto d’elezione, la patente non ce l’avevamo e prendere un aereo a quei tempi era per quelli che facevano tours organizzati o viaggiavano per affari.
Dato che buon sangue non mente, le mie sorelle hanno pensato bene di fare soggiorni all’estero tipo Erasmus o addirittura di iniziare a lavorare e vivere all’estero o in giro per l’Italia; Silvia è un’artista ed io ogni tanto l’andavo a trovare ed ascoltare in teatro, quando il suo spettacolo faceva tappa in qualche località facilmente raggiungibile in treno. Qui per esempio eravamo a Roma, dove lei si esibiva al Sistina con Jesus Christ Superstar:

Negli anni tra i 20 e i 30 – la mia età anagrafica eh, perchè sono anziana sì, ma ai tempi del charleston ancora non ero nata he he – la voglia di fare qualche viaggio più impegnativo e andare all’estero c’era, ma non avevo la compagnia giusta: no fidanzato, sorelle e amiche o studiavano, quindi no money, o si sposavano quindi avevano tutt’altro per la testa, o lavoravano ma ambivano al massimo alla riviera romagnola d’estate.
Si va all’estero!
Il mio primo viaggio all’estero (che non fosse in Germania) e primo volo aereo si palesano finalmente intorno ai 27 anni, quando con la mia amica Roberta ce ne siamo andate in vacanza a Barcellona prima, e sulle spiagge della Costa Brava poi. E’ stato un viaggio bellissimo che ho voluto ripetere di recente con mio marito, perchè volevo fargli conoscere quegli stessi luoghi che avevo attraversato tanti anni prima. La cosa per me impressionante rimane l’aver visto la cattedrale della Sagrada Familia a cielo aperto, senza tetto nè nessun tipo di finitura architettonica, insomma molto diversa rispetto da come si presenta oggi.

Si viaggia in due.
Poco dopo dopo questo viaggio in Spagna ho incontrato Filippo. Era la fine degli anni ’90, e finalmente avevo trovato un compagno di viaggio che avesse voglia di esplorare un po’ in giro per il mondo, non solo l’Italia in treno (non che ci siamo messi insieme solo per quello, eh hahahaha ).
I ricordi legati ai nostri primi viaggi insieme sono a dir poco struggenti.
Mi sentivo come se mi stessi affacciando per la prima volta al mondo e alla vita, viaggiavo e vedevo posti nuovi e meravigliosi insieme alla persona che amavo, e intanto si costruivano anche le basi per la nostra vita insieme.

Dal nostro primo viaggio insieme in Sicilia, del quale ricordo ancora benissimo il costo del biglietto aereo: 500mila a testa delle vecchie lire, roba che oggi – 17 anni dopo – con le lowcost ci fai avanti e indietro 3 volte, abbiamo viaggiato in giro per il mondo allargandoci piano piano sempre più: Andalusia, Maiorca, Creta, Parigi, il viaggio di nozze in Portogallo on the road, poi il mare in Puglia e in Salento per risparmiare perchè avevamo appena comprato casa.
Il primo viaggio nei Caraibi, in Repubblica Dominicana, arriva nel 2003: eccoci qua un po’ frastornati dopo il nostro primo volo intercontinentale, accolti all’arrivo da due gentili signorine per la classica foto di rito da visionare e acquistare poi prima della partenza (chissà se le fanno ancora):
Pensate che al tempo di questo viaggio avevamo già acquistato la nostra prima macchinetta fotografica digitale, ma non l’avevamo portata perchè non mi fidavo che facesse delle belle foto: per la nostra prima volta ai Caraibi, volevo essere sicura di immortalare tutto per bene e così mi sono portata soltanto la mia classica Reflex 35 mm.
Tempus fugit.
Da qui in poi, abbiamo capito che il mondo poteva essere nostro, e non ci siamo più fermati: abbiamo attraversato gli oceani, andati ai Caraibi molte altre volte, fino in Nuova Caledonia e nell’Oceano Indiano, ed ancora tanti viaggi in giro per l’Europa.
Inutile dire che il modo di viaggiare negli ultimi 15 anni è radicalmente cambiato, non so se in meglio o in peggio, come sempre ci sono i pro ed i contro. Una volta non c’era internet ed eravamo costretti ad andare in agenzia viaggi anche per prenotare un semplice volo, adesso non c’è più nulla che non si possa prenotare online, e questo dà una grande libertà di scelta. Oggi però mi sembra anche che forse viaggiamo più stressati di prima, sempre armati di mille oggetti tecnologici per scattare foto, e – paradossalmente se ci pensate bene – restare collegati con chi è rimasto a casa o per far vedere a tutti sui social network cosa stiamo facendo minuto per minuto.
Una volta invece, ci si staccava da tutto, si faceva la valigia e si partiva, abbastanza ignari di quello che si sarebbe trovato, e dicendo semplicemente così:
Ciao mamma, io parto, telefono quando riesco eh……!!
E voi, cosa salterebbe fuori dal vostro cassetto dei ricordi se solo rovistaste un pochino??
Ciao Claudia, felice di averti a bordo
Credo che il bello di questa iniziativa, nata una sera come tante, a riordinare e ritrovarsi tra le mani vecchi album, sia proprio la possibilità di riaprire un cassetto e ritrovarci dentro un pezzetto di vita. In realtà #unviaggiovintage è questo, un grimaldello, una lampadina per farci raccontare un pò di passato, come abbiamo iniziato a viaggiare, chi ci ha accompagnato, le affinità e le diversità, noi e la strada fatta, i ricordi appannati. Poi si tirano fuori tre foto e torna alla memoria quella strada, quella faccia, quell’emozione…bella sia per noi che di sicuro per chi ci legge.
E la sensazione è proprio quella che dici tu, di “affacciarsi per la prima volta al mondo e alla vita”, poche parole veramente stupende. Grazie grazie, devo ammettere che avevo tanti timori a lanciare qualcosa (mai fatto prima), invece ogni giorno mi state facendo venire i lacrimoni con i vostri racconti e l’entusiasmo dei vostri primi viaggi.
Monica
Ciao Monica, quando un’idea é bella non bisogna avere timore a lanciarsi, scrivere questo post mi ha fatto ricordare e rivivere momenti bellissimi, ho proprio bisogno in questo periodo di cercare di ritrovare un po’ di quella freschezza di un tempo, quando – almeno io – viaggiavo in una maniera molto più ingenua ma anche molto più spensierata
se la ritrovi fammi sapere la ricetta…che pure qui ce ne sarebbe bisogno
OK!!
Bellissimi i tuoi ricordi.
Che bello avere nel sangue la voglia di viaggiare, io l’ho capito un po’ tardi ma l’ho capito e non mi fermerei più.
Anch’io ho la foto dall’aeroporto di Punta Cana ma l’ha fatta mio marito.
Uno dei miei primi viaggio col mio futuro marito è stato in Sicilia ma non ho foto, mi mancano quelle dei nostri primi anni assieme, ho solo negativi o diapositive da qualche parte.
E’ proprio vero, è cambiato moltissimo il modo di viaggiare negli ultimi anni, internet ha rivoluzionato tutto, io sono sempre connessa con Skyscanner per vedere se trovo un volo ad un prezzo accettabile per Chicago.
Ciao
Norma
E’ cambiato tutto, non so se in meglio o in peggio, ma tirare fuori le vecchie foto mi ha fatto riflettere
Chicago perchè ci vive tuo figlio giusto?
Come condivido tutto! Le tue riflessioni, anche quelle che hai scritto su FB recentemente, sono le mie. Tu pensa che noi in 60, 70 giorni di viaggio, telefonavamo ai miei nonni si e no due volte ed era un avvenimento trovare un Corriere della sera stampato su carta velina vecchio di 10 giorni.. Allora sì che si staccava veramente!
Ciao Annalisa, grazie per il tuo commento
mi sa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda!
Che bello fare un salto nei ricordi, nelle vecchie foto patinate che, si, qualcosa di più vero effettivamente hanno.
Grazie per questo tuo post!
Ciao Pam, grazie per essere passata di qua