Si può gustare Barcellona anche in sole 24 ore, con un itinerario un po’ “mordi e fuggi”? sì, ecco un itinerario da fare in giornata!
Certo sarebbe meglio dedicarci più giorni a questa splendida città spagnola, ma è possibile godersi alcuni dei suoi aspetti più salienti e particolari anche in poco tempo, come abbiamo fatto noi durante il nostro itinerario di viaggio tra Francia e Spagna.
Barcellona è stata la quarta tappa di questo itinerario, dopo aver passato 2 giorni nella splendida Carcassonne, la mattina di sabato 15 giugno riprendiamo la strada verso sud direzione Spagna, ci aspetta il capoluogo della Catalogna!
Entrambi, sia Filippo che io, avevamo già visitato Barcellona in passato, però erano passati veramente tanti anni e la curiosità di rivederla era tanta così l’abbiamo inserita nell’itinerario anche se il tempo a disposizione era veramente striminzito, praticamente soltanto 24 ore.
Dove dormire a Barcellona.
L’hotel prenotato per dormire una notte era l’H10 Casanova, scelto per la sua ubicazione in zona molto centrale vicino alla Cattedrale ed al Passeig de Gracia, dove si trova anche la Casa Battlo di Gaudì e per il fatto che offriva un garage per parcheggiare l’auto. Nonostante queste caratteristiche ottimali per le nostre esigenze, la scelta di questo albergo non si è rivelata molto felice, e ne parlo in questo articolo per chi volesse approfondire. In ogni caso, a Barcellona la scelta di alloggi è talmente vasta che basta prendersi un po’ di tempo per trovare quello giusto (cosa che noi non avevamo).
Arrivati il pomeriggio del sabato, quindi, avevamo esattamente un giorno a disposizione; abbiamo deciso di dedicarlo alla visita di due dei simboli della Barcellona di Gaudì: la Sagrada Familia (che Filippo non aveva ancora visto) e il Park Güell (che invece non avevo visto io), oltre che ad un bel giro per il centro storico della città.
La basilica della Sagrada Familia.
SABATO POMERIGGIO.
Nel tardo pomeriggio quindi saliamo sulla metropolitana LINEA 5 e scendiamo alla fermata Sagrada Familia; ovviamente noi non avevamo prenotato i biglietti in anticipo (oggi è obbligatorio prenotare online, potete farlo qui) e quindi ci siamo messi in coda sotto il sole cocente, ma la cosa per fortuna si è rivelata meno faticosa del previsto e in 20 minuti circa siamo riusciti ad entrare. L’ingresso solo alla Chiesa costa 26 euro per adulto, e non comprende la salita alle torri con l’ascensore, per la cui visita è necessario invece acquistare il biglietto “Sagrada Familia e Torri” del costo di 36 euro per adulto.
Biglietti scontati sono disponibili per tutti gli studenti di età inferiore ai 30 anni, i bambini sotto gli 11 anni e le persone disabili e i loro accompagnatori entrano gratuitamente. I blglietti acquistati online sul sito della Sagrada Familia non sono modificabili o rimborsabili, se volete un biglietto d’ingresso cancellabile fino a 24 ore prima dell’evento dovete acquistarlo su GetyourGuide o Viator.
La basilica della Sagrada Familia è stata consacrata soltanto nel 2010, ed è una costruzione in continuo divenire; ancor oggi, a quasi due secoli dal suo primo concepimento, non può certo considerarsi “terminata”. Lo stupore che mi ha colto all’entrata è stato veramente tanto, perchè quando l’avevo vista l’ultima volta nel 1998 era tutta un’altra cosa, a quel tempo infatti non esisteva ancora nemmeno il tetto e gli interni erano un cantiere a cielo aperto.
Entriamo nella basilica e ci sembra di trovarci in una foresta vivente: le colonne sembrano alberi dalle forme più incredibili che si slanciano verso l’alto: anche il soffitto ha forme geometriche floreali, che non hanno soltanto una funzione decorativa ma sono parte integrante di un preciso progetto strutturale della costruzione. Mille riflessi di luce colorata rimbalzano dalle vetrate laterali e fanno sembrare le colonne colorate di verde, di giallo, di arancio, mentre invece tutto l’interno della chiesa è semplicemnete bianco, l’effetto è stupendo. Mi sono piaciuti molto, poi, i simboli dei 4 evangelisti riprodotti in alto sulle 4 colonne intorno al crocefisso che si trova al centro dell’abside, li ho osservati a lungo.
Per quello che riguarda l’esterno, 3 sono le facciate della basilica: il Portale della Gloria, con le parole della preghiera del Padre Nostro scolpite su pietra in tutte le lingue (iniziato nel 2000 e che verrà inaugurato tra poco), il Portale della Natività (dichiarato Patrimonio dell’Unesco) e il Portale della Passione. Nemmeno la costruzione esterna è terminata: torri e torrette con le tipiche decorazioni moderniste continuano a sbucare ogni dove.
Terminata la visita della chiesa, ci dirigiamo verso il Passeig de Graca e camminiamo un po’; è qui che si trova la fotografatissima Casa Battlò, la facciata è stupenda, soltanto il disegno dei balconi è un piccolo capolavoro! Anche qui ci sono molte persone ferme ad ammirare, basta sedersi in una delle panchine di fronte per gustarsi con calma tutta questa bellezza. A fianco c’è la non meno bella Casa Amatller, un altro splendido edifico modernista opera dell’architetto Cadafalch.
SABATO SERA.
Ceniamo ottimamente in un tapas bar seduti al bancone, poi terminiamo la serata nella piazza della Cattedrale, in cui notiamo che c’è musica e parecchia gente.
Visto che ci dimostriamo molto interessati, due simpatiche signore spagnole attaccano bottone con noi ed iniziano a spiegarci che si tratta di una tipica danza catalana di gruppo, detta la Sardana. Non capiamo proprio tutto quello che ci viene detto, ma pare che sia un’importante danza tradizionale con la quale i catalani s’identificano molto.
Visita al Park Güell.
DOMENICA MATTINA
Dopo aver consumato un’ottima prima colazione in un bar (quella in hotel aveva un costo stratosferico), raggiungiamo il Park Güell utilizzando la linea di autobus nr 24 (direzione Carmel): si sale in piazza dell’Università e si scende direttamente davanti all’ingresso secondario del Parco.
Usare l’autobus per raggiungere il Parco è quindi molto più comodo rispetto alla metropolitana, perchè la fermata più vicina della metro vi costringerà a fare un bel tratto in salita di circa 20 minuti a piedi per raggiungere l’entrata. Il biglietto è lo stesso di quello della metropolitana. Per ulteriori info su come muoversi a Barcellona è utile consultare il sito dei trasporti pubblici della città TMB.

L’ingresso al Park Güell era gratuito quando l’abbiamo visitato nel 2012, oggi è a pagamento a 10 euro per adulto, e, mentre il centro di Barcellona a metà mattina della domenica era ancora deserto, qui invece si può incontrare un sacco di gente. Al Park Güell si viene per ammirare il panorama su Barcellona e per passeggiare tra le statue e le costruzioni moderniste che costellano tutto il parco.
All’entrata principale si trova lo scalone monumentale con la Fontana del Drago che porta ad un largo portico di 86 colonne che supportano la famosa terrazza interamente intarsiata di mosaici con vista su Barcellona. Che dire, anche qui il genio modernista di Gaudì si è scatenato, sembra di stare in un enorme e coloratissimo parco giochi in cui le forme più curiose ed astratte si confondono con quelle zoomorfe; bellissime le decorazioni del colonnato e della terrazza, ed anche molti dettagli come le finestre degli edifici all’ingresso.. insomma, la visita del Park Güell è una gioia per gli occhi, oltre che la possibilità di fare una bella passeggiata in mezzo alla natura.
DOMENICA POMERIGGIO.
Dopo pranzo si ritorna alla fermata dell’autobus per rientrare in hotel, in giornata dobbiamo raggiungere l’ultima tappa del nostro viaggio: VALENCIA.
Leggi l’intero itinerario e diario di viaggio: Viaggio itinerante tra Francia e Spagna, dalla pianura padana a Valencia e ritorno!
barcellona mi piace tanto. Se ti capitasse di ritornare in zona ti consiglio anche la piccola tarragona: un gioiellino
Ciao! Tarragona m’ispira parecchio, che collegamenti ci sono dall’Italia?