Mi piace scoprire e far scoprire luoghi nuovi al di fuori dei soliti giri, perciò oggi vi porterò alla scoperta di un piccolo arcipelago dei Caraibi, piccolissimo al punto che sulle sue isole le automobili non circolano proprio.
Parliamo dell’arcipelago di Les Saintes, in Guadalupa. Costituito dalle due isolette principali Terre du Haut e Terre de Bas, e da una serie di isolotti minori come l’Ilot à Cabrit, abitati solo da capre ed iguane, questo piccolo arcipelago è conosciuto per la bellezza della sua baia, considerata tra le 10 più belle al mondo, ed è meta sia di un turismo di giornata che da viaggiatori che preferiscono fermarsi qualche notte in uno dei piccoli alberghi e gîte che si trovano nelle vicinanze del borgo di Terre du Haut.
Nonostante fosse il nostro quarto viaggio in Guadalupa, questa è stata la prima volta che ci siamo recati a Les Saintes, e devo dire che l’immaginavo come una meta piuttosto tranquilla per un’escursione di una giornata. E invece, mi sbagliavo; ci siamo fermati soltanto a Terre du Haut (come fanno quasi tutti i visitatori di giornata) ed il borgo e le spiagge mi sono sembrate animatissime e molto frequentate, ma probabilmente questo è dipeso anche dal fatto che si trattava dell’alta stagione.
Il giorno che siamo sbarcati qui infatti era il 31 dicembre 2012! Quale modo migliore per festeggiare l’ultimo giorno dell’anno? nonostante la sorpresa iniziale, ci è piaciuta moltissimo.
Come arrivare a Les Saintes
Il mezzo principale è il traghetto, noi siamo partiti da Trois Rivières con la compagnia Valferry, costo del biglietto 22 euro A/R; al molo troverete anche la CTM, stessi orari e stessi prezzi, ma un’imbarcazione un po’ più grande. Partenza ore 9, rientro ore 16 circa (dipende dai giorni). Si può partire anche dalla citta di Basse-Terre oppure dal molo di Bergevin, a Pointe à Pitre. In quest’ultimo caso la traversata è molto più lunga (circa 1 ora) rispetto ai 20 minuti che s’impiegano da Trois Rivières.
Come muoversi sugli isolotti di Les Saintes
A Terre du Haut ci sono 3 modi per spostarsi: a piedi, in bici oppure con lo scooter. Soltanto a pochi residenti è concesso l’uso di altri mezzi motorizzati. Se avete tempo e voglia, è certamente bellissimo girare a piedi, ma per chi alle 16 deve riprendere il traghetto e vuole girare un po’ di più, il mezzo consigliato è sicuramente lo scooter.
I noleggiatori non mancano, sin dalla piazzetta del borgo in cui si sbarca col traghetto, noi ci siamo fermati a caso al primo incontrato ed abbiamo noleggiato per 40 euro uno scooter 125 per due persone, non propriamente economico ma questi sono i prezzi. Il carburante è compreso. Il mezzo era comunque in ottimo stato, il noleggiatore è Archipel Location, quindi ve lo consiglio.
Guidare per Terre du Haut significa muoversi tra un continuo saliscendi di stradine, tutte cementate, quindi in buono stato, ma bisogna in ogni caso andare piano e fare attenzione, e ogni tanto.. fermarsi a guardare gli splendidi panorami!

Dove fermarsi, cosa vedere a Terre du Haut, Les Saintes
.. dove vi piace!! scherzi a parte, con la mappetta che vi verrà consegnata con l’acquisto del biglietto del traghetto, riuscirete ad orientarvi bene, l’unica cosa da sapere è che il centro del borgo (dalla chiesa alla farmacia) è off-limits per qualsisi mezzo, quindi per andare da una parte all’altra dell’isola bisogna aggirare l’area pedonale.

A sud: spiagge di Anse Galets (un po’ trascurata) e la vicina spiaggetta ai piedi del Pain du Sucre, questa collinetta che dicono sembri una miniatura della più celebre omonima brasiliana, Anse Crawen, Plage de Figueir e Plage de Rodrigue. Noi ci siamo diretti subito alla spiaggia del Pain du Sucre perchè la mappa diceva: acquario naturale… per forza! Per arrivare alla spiaggia bisogna lasciare il mezzo e scendere a piedi per il sentiero; speravo che questo scoraggiasse i più, e invece la piccola insenatura era piuttosto affollata. Siamo rimasti un paio d’ore, pranzato con i nostri panini e fatto un po’ di snorkeling nell’acqua trasparente.

A nord: la grande spiaggia di Grande Anse, selvaggia e non frequentata, qui è vietato fare il bagno per via delle onde e delle correnti; Plage de Pompierre, Anse Marigot ed il Fort Napoleon. Noi ci siamo fermati a plage de Pompierre, una gran bella spiaggia, molto ampia e con una bella insenatura protetta da alcuni isolotti al largo, peccato per il tempo che si stava annuvolando.
A differenza di altre spiagge dell’isola, a Pompierre si può arrivare direttamente con il proprio mezzo, ci sono anche un paio di ambulanti che vendono bibite e panini ed i dolcetti chiamati Torment d’Amour, tortine rotonde farcite con marmellate di vario tipo oppure al cocco.. buonissime se fatte a mano, evitate però di comprarla in negozio o peggio (come ho fatto io) al bar dell’aeroporto, non sono certo buone come quelle vendute nei chioschi e praparate a mano. Al chiosco c’eravamo noi e le caprette che brucavano intorno, le capre sono ovunque a Terre du Haut, si inerpicano sulle colline e passeggiano in spiaggia, sono le vere protagoniste dell’isola!
La nostra ultima tappa è il Forte Napoleon, costruito in epoca napoleonica e recentemente restaurato, aperto per le visite però soltanto al mattino, ragion per cui abbiamo potuto vederlo solo dall’esterno, con la sua magnifica vista sulla baia sottostante.
Purtroppo il tempo a nostra disposizione sta per “scadere”, sono le 15,30 e dobbiamo riconsegnare lo scooter, giusto il tempo di fare due passi per il borgo ed inizia a venire giù un diluvio.. peccato, una giornata soltanto è veramente troppo poco per questo arcipelago, ci sarebbe piaciuto goderci un poco di più l’atmosfera serale dopo che tutti i turisti di giornata sono ripartiti, passeggiare per il borgo con calma..
.. sicuramente un buon motivo per ritornare! fermandosi una notte, e magari in bassa stagione, sono sicura che sia possibile godersi molto di più l’atmosfera rilassata di queste splendide isolette.

Benedetta la bassa stagione, lo dico sempre … e’l’unico motivo x cui vorrei essere in pensione
Ciao Monica
io ne avrei anche un altro paio di motivi per essere in pensione… hi hi hi..
Bello Claudia! La prossima volta che viaggi a Les Saintes contattaci ti facciamo vivere l’arcipelago da una prospettiva diversa, dal mare, in barca a vela
Sicuramente! Confesso che ci avevo giá pensato!