Saint Lucia è considerata una delle isole più “esclusive” dei Caraibi, quelle in cui si pensa che al di fuori dei resort di lusso ci sia ben poco di interessante da vedere.
Io ci sono stata nel gennaio 2015, e posso confermare che è molto diversa da isole come Guadalupa e Martinica in cui il turismo è molto più “familiare” e alla portata di tutti. Nonostante ciò l’isola ci è piaciuta e vale la pena di girarla in autonomia come abbiamo fatto noi, per vedere tutti i suoi aspetti, invece che chiudersi soltanto dentro ad un resort.
I Pitons, il villaggio di Soufrière e le Diamond Falls
Uno dei luoghi di maggiore interesse e conosciuti da tutti sono i Deux Pitons, il simbolo dell’isola, e sito naturale Patrimonio Unesco. Si tratta di due coni vulcanici ormai spenti che si trovano sulla costa sud occidentale dell’isola.
Da tutti i resort dell’isola vengono organizzate escursioni per visitarli, ma naturalmente potete benissimo andarci anche da soli se avete un’auto a noleggio.
Noi alloggiavamo sulla costa nord-ovest, a Cap Estate, e da lì non ci si può sbagliare: c’è un’unica strada che porta verso sud! Attraverserete la capitale Castries ed una serie di villaggi più a sud come Anse la Raye la bellissima Canaries non ancora interessati dal turismo. Vi consiglio di fermarvi a fare un giro perchè è qua che si vede la più caratteristica Saint Lucia, quella abitata dalla gente del posto.
Lungo la strada troverete piantagioni di banane e venditori ambulanti, noi ci siamo fermati ad acquistare un po’ di tutto, dalle marmellate, alle banane, e soprattutto un ottimo caffè aromatizzato alla vaniglia, che proviene dalle piantagioni al centro dell’isola, era talmente buono che mi sono pentita di non averne comprato di più.
Arrivati a Soufriere non mancate di fare un giro per il paese, è molto caratteristico con le sue case in legno e i porticati, poi pranzate in un locale sul lungomare oppure prendete un battello che vi porterà ad ammirare i Pitons dal mare. E’ possibile anche fare immersioni.
Nei dintorni di Soufriere, vi consiglio di visitare anche il sito delle Diamond Falls e il Giardino botanico, anche questo uno dei simboli di Saint Lucia. La caratteristica di questa cascata sono le sue acque ricche di minerali, sulfuree, infatti il colore dell’acqua della cascata e del torrente è grigio. Si possono anche fare bagni termali in loco, portate costume e asciugamani. Il giardino botanico è piccolo ma ben curato, è una visita molto piacevole.
Marigot Bay
Punteggiata di imbarcazioni a vela e yachts, e bellissime ville adagiate sulle pendici delle colline, Marigot Bay è nota per avere la fama di essere una delle più belle baie dei Caraibi. Ed è veramente un luogo particolare, con la sua insenatura lunga e stretta e la spiaggetta con il ciuffo di palme all’entrata della baia.
Una volta scesi fino all’imbarcadero in 2 minuti vi troverete proprio su quella spiaggetta (il passaggio costa un paio di dollari); qui si può fare il bagno, noleggiare un lettino o mangiare al ristorante. Se volete, potete anche soggiornare direttamente qui, perchè ci sono un paio di resort direttamente sulla spiaggia, come il Marigot Bay Beach resort che ha anche un bel ristorante dove abbiamo pranzato noi. Attenzione soltanto a non farvi fregare sul posto da noleggiatori di lettini che chiedono prezzi esorbitanti. Al nostro arrivo si sono messi a litigare in due contendendosi il cliente, cioè noi.. mai vista una cosa del genere.
Pigeon Island e Fort Rodney
Per visitare Pigeon Island (che in realtà non è un’isola ma una penisola) dobbiamo tornare nel nord dell’isola, in località Gros Ilet. Questa è la zona più turistica ed animata di Saint Lucia, con casinò, hotel e shopping center.
La maggiore attrattiva del luogo sono le rovine del Forte che vide i combattimenti fra inglesi e francesi che si contendevano l’isola alla fine del 1700. Per salire al Forte c’è una scaletta un po’ ripida, non è difficile ma non è neanche agibile a tutti, dall’alto delle rovine si gode di uno dei più bei panorami dell’isola. L’ingresso al sito è a pagamento ed in loco potrete trovare anche una bella spiaggia e un bar ristorante. Insomma tutto l’occorrente per passare una giornata stupenda, senza contare che siete proprio adiacenti all’altrettanto bella e libera spiaggia di Reduit beach.
Le spiagge di Saint Lucia
Come spiegato anche nell’articolo precedente, le spiagge dell’isola sono veramente poche come numero, e anche se tutte sono pubbliche, spesso sono quasi interamente occupate dagli alberghi. Si trovano quasi tutte sul versante ovest che da sul mar dei Caraibi, dove il mare è sempre tranquillo e adatto per fare il bagno.
Su tutte le spiagge avrete la possibilità di noleggiare sdraio e troverete un ristorante o un bar; è stato uno dei pochi viaggi ai Caraibi in cui abbiamo quasi sempre noleggiato lettini invece che sdraiarci sulla sabbia, un po’ perchè costavano poco, e un po’ anche perchè sennò c’era sempre qualcuno che rompeva le scatole e insisteva per venderti o noleggiarti qualcosa.
Le migliori spiagge a mio avviso sono: Reduit Beach, La Toc beach, Choc Beach e Pigeon Island Beach. Tutte hanno sabbia chiara e fine, mare cristallino e fondale digradante. C’è anche Sugar Beach, una spiaggia che si trova fra i due Pitons, ma non è facile da raggiungere perchè ci hanno costruito un resort di lusso, il Sugar Beach Viceroy. Come abbiano potuto dare l’autorizzazione per costruire un hotel qua, in questa location, non riesco a capirlo, comunque noi la spiaggia non l’abbiamo vista. Ci hanno dato il permesso di entrare ma poi c’erano da macinare diversi km sotto al sole, abbiamo desistito.
Una curiosità di Reduit Beach è il venditore ambulante di frutta che arriva via mare con uno sgangheratissimo trabiccolo e facendo un gran baccano… hahaha impossibile resistergli e non comprare qualcosa!
Il versante est dell’isola di Saint Lucia
Tra tutte le indubbie bellezze naturali e posti famosi visti, se ripenso al mio viaggio a Saint Lucia, però, non è nessuno di questi quello che considero un posto speciale. Perchè il “lato” dell’isola che mi ha affascinato di più non è quello più turistico – che geograficamente parlando coincide con la costa ovest – ma bensì quell’altro, il versante atlantico, e in modo particolare la spiaggia di Cas en Bas (Plantation beach).
Siamo arrivati qui un pomeriggio un po’ per caso (è sempre così che si scovano i posti migliori), e sembrava di stare su un’isola diversa, anche climaticamente: molto più ventilata (infatti è più frequentata da chi pratica surf), con un ambiente più informale e meno da turismo pacchetto-bello-che-preconfezionato.
A Cas en Bas beach si può fare il bagno, una passeggiata a cavallo, noleggiare un kitesurf, oppure vi potete unire alla partita di pallone serale dei ragazzi del posto, fare una passeggiata sulle colline antistanti, un aperitivo al bar al tramonto mentre il venditore di turno tenta (e riesce!!) di rifilarvi qualcosa. Una location eccezionale, pace e tranquillità. La struttura ricettiva più vicina a questa spiaggia è il Seawind Cottage .
Tante sono le cose sono interessanti sull’isola, ma questa è quella che non ti aspetti.
Questo luogo così informale e tranquillo è stato per me la Saint Lucia che mi sono portata a casa nel ricordo. E quando rientrerete verso l’aeroporto il giorno della vostra partenza, fermatevi al Nikki’s Bar a Dennery Bay, nel punto in cui la strada che passa dall’entroterra risbuca sulla costa est, per uno sguardo al panorama ed un ultimo saluto all’isola!
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